SharePoint vs Confluence: quale scegliere?
L'adozione della giusta piattaforma di collaborazione e knowledge management può fare la differenza in termini di produttività e ritorno sull'investimento. SharePoint Online e Confluence sono due soluzioni protagoniste in questa scelta, offrendo funzionalità molto apprezzate per la gestione dei contenuti e la condivisione delle informazioni.
Decidere quale sistema adottare non significa però solo valutare le funzionalità a disposizione, ma anche considerare come queste rispondano alle reali esigenze di scalabilità, integrazione e flessibilità.
In questo articolo, faremo quindi un confronto approfondito tra SharePoint di Microsoft 365 e Confluence di Atlassian, analizzandone i punti di forza e le limitazioni. Vedremo anche come gestire la migrazione verso la piattaforma più adatta alla propria azienda, con i consigli degli esperti che compongono il team di intranet.ai.

SharePoint vs Confluence: differenze e somiglianze
Le piattaforme dedicate alla collaborazione e alla gestione della conoscenza aiutano a ridurre la frammentazione documentale, a favorire la comunicazione tra i dipartimenti e a migliorare nel complesso la qualità del lavoro in azienda. Indipendentemente dalla dimensione, le organizzazioni si trovano infatti ad affrontare problematiche comuni, tra cui la scalabilità.
Nel momento in cui documenti e informazioni continuano ad aumentare, senza un sistema di catalogazione adeguato il rischio è di duplicare o perdere questi dati, con conseguenze importanti sia in termini di efficienza che di conformità.
Per questo motivo, è necessario adottare una piattaforma centralizzata che consenta di
- standardizzare i processi interni;
- rendere l'aggiornamento delle informazioni più semplice;
- monitorare come vengono conservati, modificati e condivisi i dati.
SharePoint Online e Confluence sono tra i più apprezzati per raggiungere questi obiettivi.
Confluence è un prodotto lanciato da Atlassian nel 2004, con l'idea di fornire un wiki collaborativo dove poter raccogliere documenti, procedure e pagine di contenuto, organizzando le informazioni in spazi facili da gestire e da consultare.
L'impostazione è basata sul concetto di knowledge base, in cui ciascun reparto può creare pagine e sottopagine corredate di testo, immagini o allegati, con funzionalità di commento ed editing simultaneo. Le informazioni vengono strutturate attraverso una gerarchia abbastanza intuitiva, e la funzione di ricerca interna suggerisce i materiali correlati.
Tra i punti di forza spicca l'integrazione con Jira, un altro strumento progettato da Atlassian per la gestione di progetti e ticket.
Chi lavora in ambienti di sviluppo software ne apprezza soprattutto la possibilità di linkare issue specifiche, creare backlog e documentare ogni fase del ciclo di vita di un progetto in modo centralizzato.
Per quanto riguarda le competenze richieste, Confluence appare generalmente più semplice da implementare rispetto a SharePoint, specialmente se l'esigenza principale consiste nel creare un repository interno.
Oltre che con Jira, Confluence può integrarsi anche con Trello e Bitbucket.
Questo significa che, per un team di sviluppo software che usa Jira per la gestione dei bug e Trello per la pianificazione delle attività, Confluence può fungere da archivio documentale e da "hub conoscitivo" correlato agli obiettivi di prodotto.
In più, è comune l'uso di Slack come piattaforma di messaggistica che, grazie ad appositi connettori, consente di ricevere notifiche sugli aggiornamenti delle pagine in Confluence o di creare link rapidi ai documenti archiviati durante le conversazioni.
Per quanto riguarda la configurazione di Confluence, come ad esempio la creazione di template personalizzati o l'uso di plugin per la gestione di workflow specifici, occorre possedere competenze tecniche per realizzare queste estensioni, sebbene non necessariamente a livello di programmazione avanzata.

Panoramica di Confluence
SharePoint nasce nei primi anni Duemila come parte dell'ecosistema di Microsoft 365. La sua finalità iniziale era fornire un sistema di gestione documentale e di collaborazione che potesse integrarsi con Word, Excel, PowerPoint e tutte le applicazioni Microsoft disponibili nella suite.
Nel tempo, però, la piattaforma ha assunto un ruolo più ampio, diventando un vero e proprio framework per costruire intranet, archivi di file condivisi e portali di comunicazione.
Dal punto di vista delle funzionalità base, SharePoint consente di:
- Creare siti e raccolte documenti in cui caricare, ricercare e accedere a tutte le versioni dei contenuti in modo granulare.
- Gestire i permessi utente, così da definire quali team possono modificare, visualizzare o condividere i materiali in archivio.
- Integrare le web part di Microsoft 365 (ad esempio, un calendario di gruppo associato a Outlook, un feed con i post di Viva Engage, una dashboard di Power BI o un piano di progetto creato in Planner).
- Progettare le pagine di siti aziendali come la intranet e la extranet, che includono notizie, avvisi, materiali formativi e dati provenienti da fonti esterne per mettere in connessione le persone interne ed esterne all'organizzazione.
Gran parte delle aziende che adottano SharePoint beneficiano della stretta connessione con Teams e OneDrive, riuscendo così a centralizzare i flussi di comunicazione e collaborazione alla base di tutte le attività quotidiane.
Cos'è e a cosa serve SharePoint Online?
SharePoint vs Confluence: guida alla scelta migliore
Dopo la nostra breve introduzione a SharePoint Online e Confluence, proseguiamo con il confronto tra questi due strumenti approfondendo in che modo ciascuna soluzione risponda a esigenze di intranet, knowledge base e collaborazione. Vedremo anche i criteri da tenere in considerazione nel valutare lo scenario di migrazione.
Knowledge management e gestione documentale
Quando si parla di knowledge management, ci riferiamo alla capacità di un'azienda di organizzare, condividere e mantenere aggiornato il proprio patrimonio informativo. Sotto questo aspetto, SharePoint e Confluence rispondono in modo diverso alle esigenze delle organizzazioni.
Partendo da SharePoint, in virtù della stretta relazione con Microsoft 365, le sue funzionalità riescono ad agevolare la gestione di documenti strutturati, con un solido sistema per il versioning e per la gestione granulare di permessi.
Ciò consente di suddividere i contenuti per siti, raccolte e liste personalizzate, avendo sempre la possibilità di definire chi può fare modifiche o soltanto leggere. I processi di indicizzazione e la ricerca, basata su Microsoft Search, aiutano inoltre a rintracciare rapidamente i file, mentre i metadati semplificano il processo di catalogazione e recupero delle informazioni.

Gestione documentale nella intranet SharePoint di intranet.ai
Confluence, d'altro canto, è concepito come piattaforma wiki e pone l'accento sulla costruzione di spazi in cui le pagine testuali diventano un asset dinamico. La collaborazione avviene con un editing simultaneo, comprensivo di commenti e un'architettura gerarchica per argomenti.
Pur consentendo il caricamento di documenti, Confluence punta in modo più deciso sul testo condiviso, sulle pagine di documentazione e sulle note di progetto. L'attività di knowledge management si focalizza quindi sulla creazione di repository per articoli, guide e procedure, sempre arricchite da discussioni contestuali.
Dal punto di vista dell'utilizzo, se SharePoint è ideale per centralizzare i documenti, le comunicazioni e i servizi aziendali rispettando elevati standard di conformità e rigidi controlli d'accesso, Confluence risulta più snello per la produzione di contenuti testuali e la condivisione di idee in maniera meno formale, specie se correlati a cicli di sviluppo software.

Gestire il lancio di un prodotto in Confluence
Creazione di siti aziendali
Nella realizzazione di portali interni, SharePoint fornisce una struttura che permette di costruire:
- siti di comunicazione per diffondere notizie e risorse;
- siti di team per supportare le attività di un gruppo di lavoro;
- hub site per raggruppare più realtà aziendali con una navigazione unificata.
L'utente può personalizzare il layout tramite web part, aggiungendo funzionalità come calendari di gruppo, elenchi di task e document library, sempre con una logica di integrazione con l'ecosistema Microsoft. Molte aziende sfruttano questa flessibilità per arricchire la intranet con news feed, aree riservate ai dipartimenti e collegamenti alle applicazioni più utilizzate.
Confluence, invece, privilega la creazione di spazi tematici piuttosto che di veri e propri siti. Non offre quindi la stessa varietà di strumenti di SharePoint per la creazione di portali aziendali, sebbene sia possibile realizzare home page per ciascun spazio di collaborazione.
Questa impostazione è utile per creare wiki e knowledge base; tuttavia, potrebbe richiedere più sforzi per l'estensione se l'obiettivo è quello di allestire un sito completo, con componenti per la navigazione e contenuti più strutturati.

Esempio di intranet SharePoint costruita con intranet.ai
Versioning, personalizzazione e integrazione con ambienti esterni
Sul fronte del versioning dei contenuti, SharePoint e Confluence si basano su logiche piuttosto diverse. Il primo consente di gestire più versioni di uno stesso documento, con opzioni di check-in e check-out e un controllo granulare sull'accesso da parte degli utenti; il secondo archivia la cronologia delle pagine, consentendo di visualizzare in qualsiasi momento le versioni precedenti e confrontando le differenze, pur restando focalizzato soprattutto sugli aggiornamenti testuali.
In merito alla personalizzazione, SharePoint si caratterizza per una certa flessibilità, dalla modifica dei temi all'inserimento di web part personalizzate, fino allo sviluppo di componenti più complessi tramite l'uso del SharePont Framework o di piattaforme come Power Apps.
Confluence non si spinge tanto lontano, a meno che l'azienda non decida di adottare i plugin disponibili nel Marketplace di Atlassian.
Infine, in termini di integrazione con ambienti esterni, SharePoint beneficia soprattutto della compatibilità nativa con l'ecosistema Microsoft.
Come anticipato a inizio articolo, Confluence si integra facilmente con Jira, Trello e Bitbucket, offrendo anche numerosi plugin per collegarsi a Slack e altri tool di terze parti.

Integrazione di Microsoft Viva e Teams con la intranet SharePoint di intranet.ai
Costi e licenze
Il modello di licenza di SharePoint è generalmente compreso nei piani Microsoft 365 Business (piano Standard o Premium) e nei piani Enterprise (E3 o E5). Questo significa che l'investimento mensile non copre solo l'utilizzo di SharePoint, ma di vari servizi, tra cui la suite Office, Teams, Exchange e OneDrive.
In aziende di medie o grandi dimensioni, l'acquisto di Microsoft 365 risulta spesso scontato, per cui SharePoint rappresenta un valore aggiunto piuttosto che una spesa. D'altra parte, in realtà che non necessitano dell'intero ecosistema Microsoft, potrebbe emergere la necessità di giustificare costi e complessità extra.
Confluence adotta una tariffazione basata sul numero di utenti e sulla tipologia di piano (Standard, Premium, Enterprise), includendo a volte limiti in termini di spazio e funzioni. Chi si trova a dover espandere la piattaforma a centinaia o migliaia di utenti, potrebbe quindi veder lievitare le spese in modo sostanzioso.
Andando più nel dettagli, i costi attuali per accedere a SharePoint e Confluence rispettivamente sono riassunti nella tabella seguente.
Tipologia di licenza | Prodotto | Prezzo |
Microsoft 365 Business Basic | SharePoint | 5,60 € per utente al mese |
Microsoft 365 Business Standard | SharePoint | 11,70 € per utente al mese |
Microsoft 365 Business Premium | SharePoint | 20,60 € per utente al mese |
Microsoft 365 E1 | SharePoint | 7,40 € per utente al mese |
Microsoft 365 E3 | SharePoint | 23,10 € per utente al mese |
Microsoft 365 E5 | SharePoint | 39,50 € per utente al mese |
Free | Confluence | Gratuito per massimo 10 utenti, con funzionalità base. |
Standard | Confluence | 5,75 € per utente al mese, con funzionalità aggiuntive rispetto al piano Free. |
Premium | Confluence | 11 € per utente al mese, con funzionalità avanzate, supporto 24/7 e spazio di archiviazione illimitato. |
Enterprise | Confluence | Disponibile solo con abbonamento annuale, con funzionalità per grandi organizzazioni. Il prezzo varia in base alle esigenze. |
SharePoint vs Confluence: quale scegliere?
Per concludere il confronto tra SharePoint Online e Confluence, riassumiamo nella seguente tabella i vantaggi e le limitazioni principali che caratterizzano le due piattaforme, per guidare ciascuna azienda nella scelta della soluzione migliore.
Ambito di utilizzo | Funzionalità di SharePoint | Funzionalità di Confluence |
Gestione documentale |
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Siti aziendali |
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Integrazioni |
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Collaborazione |
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Da Confluence a SharePoint, come gestire la migrazione in sicurezza
Decidere di migrare da Confluence a SharePoint Online può derivare da diversi fattori, specialmente legati al desiderio di allineare la collaborazione interna all'ecosistema Microsoft 365.
Questa scelta diventa spesso necessaria quando le funzioni di Confluence, incentrate sulla creazione di wiki, non soddisfano più le esigenze di un'azienda in crescita, oppure quando si intende adottare un'unica piattaforma per gestire la propria intranet, gli archivi documentali e l'automazione dei processi interni.
Altra considerazione riguarda la compliance.
SharePoint si avvale di meccanismi di sicurezza avanzati, con controlli granulari su permessi e criteri di conservazione dei dati. In contesti dove vigono normative stringenti (si pensi ai reparti di finanza o alle aziende che operano nella sanità), il passaggio a un ambiente in cui il ciclo di vita dei documenti viene governato da policy uniformi rappresenta un motivo più che sufficiente per decidere di migrare.
Naturalmente, un processo di migrazione non è privo di complicazioni.
Il trasferimento delle pagine create in Confluence, arricchite da testi, immagini, allegati, commenti e link, deve garantire che i collegamenti interni e le gerarchie di spazio rimangano coerenti nella nuova struttura in SharePoint. In particolare, serve considerare la distinzione tra pagine wiki e raccolte di documenti, poiché la logica di archiviazione cambia.
Vi sono ad esempio gli allegati, che nella piattaforma di Atlassian si collocano direttamente nelle pagine, mentre in SharePoint potrebbero trovare una collocazione più adatta all'interno di specifiche librerie documentali.
Di massima importanza è la gestione dei permessi.
Confluence tende a gestire le autorizzazioni di accesso tramite gruppi Atlassian, mentre SharePoint usa elenchi di controllo correlati ai siti e alle relative raccolte.
Pertanto, prima di procedere, è consigliabile mappare le corrispondenze tra i gruppi in Confluence e i gruppi o ruoli di Microsoft 365, in modo da evitare situazioni in cui interi dipartimenti perdano l'accesso ai propri documenti o, al contrario, acquisiscano permessi inappropriati.

Veniamo ora alla parte tecnica.
Per affrontare la migrazione, è possibile adottare un approccio più manuale oppure ricorrere a soluzioni di terze parti sviluppate appositamente per connettere Confluence con SharePoint.
L'approccio manuale spesso si basa sull'esportazione dei contenuti in formati intermedi (come file HTML o XML) e sulla conseguente importazione in SharePoint, con un lavoro piuttosto certosino per sistemare i link.
Si tratta di un metodo poco costoso in termini di licenze, ma che può risultare molto impegnativo per i team incaricati di gestire il trasferimento dei dati, con probabili rischi di duplicazione o perdita delle informazioni migrate.
Ecco perché spesso si preferisce adottare soluzioni di terze parti, che mettono a disposizione funzionalità per l'importazione dei dati più sofisticate. Questi strumenti sono capaci di mantenere la struttura delle pagine e di migrare, con un minore margine di errore, elementi come commenti, etichette e allegati.
Alcune di queste soluzioni includono persino un'interfaccia di mapping tra i gruppi di permessi.
Si tratta quindi di software che si integrano con le API di Confluence e SharePoint per automatizzare gran parte del processo di migrazione, limitando i rischi di corruzione dei file. Tra i più utilizzati, possiamo citare ShareGate, AvePoint Fly e Xillio.

Gestire la migrazione da Confluence a SharePoint in sicurezza, con ShareGate
Come best practice, consigliamo di mappare in anticipo la struttura target di SharePoint, decidendo quali siti e raccolte corrispondono ai diversi spazi presenti in Confluence. Dopodiché, sarebbe utile effettuare test pilota su un campione di contenuti e pianificare le fasi di verifica, al fine di trovarsi preparati nel caso ci fossero incongruenze tecniche.
Per evitare di perdere informazioni importanti, consigliamo anche di effettuare backup preliminari di tutto l'archivio in Confluence, incluse le versioni storiche delle singole pagine con relativi allegati.
Infine, non bisogna mai trascurare formazione e comunicazione interna.
Nel passaggio da Confluence a SharePoint, cambiano i percorsi di accesso e le logiche di navigazione. Tutte le persone in azienda devono sapere come trovare i documenti nel nuovo ambiente, avendo a disposizione le indicazioni e le conoscenze necessarie per recuperare i contenuti di cui hanno bisogno senza dover chiedere continuamente ai colleghi.
Per questo motivo, consigliamo di organizzare brevi sessioni formative sull'uso del nuovo ambiente SharePoint, così come diffondere aggiornamenti e linee guida dedicati a ciascun dipartimento e ruolo.
Se l'azienda non avesse le competenze per gestire la migrazione, tanto a livello tecnico come formativo, può sempre rivolgersi a consulenti esterni, tra cui non possiamo non menzionare gli esperti che compongono il team di intranet.ai.
Con più di due decenni di esperienza, possiamo accompagnare ogni azienda nella creazione del digital workplace. La migrazione è inclusa nei nostri servizi, insieme alla possibilità di richiedere il nostro supporto per formare gli utenti e per gestire la comunicazione interna nel modo corretto, grazie alle funzionalità della nostra intranet basata su SharePoint.
In mancanza delle giuste competenze, alcune aziende decidono (erroneamente) di gestire la migrazione in autonomia per poi dover spendere un'ingente quantità di tempo, energie e denaro nel riparare i danni causati alla propria infrastruttura.
Ancora, altre aziende ricorrono a soluzioni non adatte alle reali esigenze dei lavoratori e, di conseguenza, si rivelano un investimento senza possibilità di ritorno.
Quali sono queste soluzioni?
Le vediamo meglio nella prossima sezione.
Alternative open source a SharePoint: ne vale la pena?
Abbiamo visto come SharePoint Online sia una piattaforma di collaborazione e gestione documentale completa, concepita per integrarsi alla perfezione con l'ecosistema di Microsoft 365.
Offre un ambiente solido, sicuro e aggiornato (dalla stessa Microsoft), capace di aumentare la produttività globale di un'organizzazione grazie a una migliore comunicazione e collaborazione tra colleghi e dipartimenti.
Tuttavia, in alcune circostanze, un'azienda potrebbe prendere in considerazione soluzioni open source alternative a SharePoint. Le ragioni che potrebbero spingere verso questa decisione (oltre a un'errata valutazione della propria infrastruttura digitale) potrebbero essere:
- Minore legame con Microsoft: chi opera con tecnologie diverse potrebbe preferire piattaforme compatibili con altri standard.
- Budget molto limitato: volendo integrare funzionalità specifiche per un solo processo, come la gestione documentale, si potrebbero valutare soluzioni alternative, sebbene esistano formule di licensing e piani Microsoft pensati per le realtà che non dispongono delle risorse necessarie per adottare una piattaforma completa per la digitalizzazione di tutte le attività.
Allo stesso tempo, è però importante sottolineare che la completezza e l'affidabilità di SharePoint offrono maggiori garanzie sia in termini di efficienza che di sicurezza, specialmente se l'obiettivo è unificare gli strumenti di lavoro in un unico ecosistema.
Se un'azienda è comunque interessata a valutare soluzioni diverse per migrare i propri dati da Confluence, è bene sapere cosa offre il mercato.
Tra le principali alternative open source a SharePoint spiccano:
- Alfresco: rinomato per l'Enterprise Content Management e la gestione documentale su larga scala. Offre un'architettura modulare e funzionalità di auditing avanzate, ma può richiedere competenze tecniche per una configurazione ottimale.
- Nuxeo: combina ECM e Digital Asset Management. Integra funzionalità di intelligenza artificiale, utili per l'analisi di grandi volumi di documenti, ma l'adozione può risultare impegnativa senza un supporto esperto.
- Liferay: pensato come piattaforma di digital experience e portale web aziendale. Adatto per creare intranet con funzionalità social, ma potrebbe necessitare di interventi tecnici per raggiungere il livello di integrazione nativa che SharePoint garantisce con Microsoft 365 e, in ottica social, con Viva Engage.
Queste soluzioni open source possono risultare interessanti per chi cerca massima flessibilità di sviluppo e costi di licenza potenzialmente ridotti (o assenti nella versione community). Tuttavia, l'onere di configurazione e manutenzione tende a ricadere del tutto sull'azienda, che deve provvedere ad aggiornamenti, sicurezza e risoluzione dei bug, a differenza di un servizio cloud gestito come Microsoft 365.
È anche per questo motivo che molte aziende preferiscono SharePoint.
Come abbiamo appena accennato, Microsoft garantisce patch di sicurezza e aggiornamenti costanti, contribuendo a ridurre i rischi di vulnerabilità. Inoltre, si collega perfettamente con i tool della suite, offrendo un ambiente di lavoro unificato e semplificato per la collaborazione quotidiana.
Anche se è vero che le soluzioni open source sono spesso personalizzabili, SharePoint, pur essendo una soluzione enterprise, rimane molto flessibile grazie anche alla presenza di connettori e API che permettono l'integrazione con soluzioni di terze parti.
A differenza di molte soluzioni open source, Microsoft e la rete dei suoi partner (come intranet.ai) offrono un servizio di assistenza professionale, con risorse e competenze specialistiche pronte a intervenire in ogni fase della migrazione e della creazione del proprio digital workplace.
Di fatto, per le realtà che non dispongono di un team IT interno o non hanno competenze nella gestione di SharePoint, è possibile (anzi, raccomandato) rivolgersi a un partner Microsoft come intranet.ai, che può fornire supporto per:
- Gestire la migrazione da piattaforme open source (o da altri sistemi) a SharePoint, minimizzando i rischi di perdita dati e garantendo un processo di transizione fluido.
- Personalizzare il nuovo ambiente SharePoint per rispondere alle esigenze specifiche della propria organizzazione, grazie alle competenze verticali sull'ecosistema Microsoft e alle nostre best practice consolidate.
- Formare gli utenti nell'utilizzo di SharePoint e del digital workplace integrato, così da rendere i team interni autonomi nella gestione delle proprie attività.
- Massimizzare l'integrazione con Microsoft 365, attraverso l'implementazione di automazioni personalizzate e l'aggiunta di contenuti e funzionalità che mirano ad aumentare utilità, engagement e tasso di adozione della nuova piattaforma.
Concludendo, possiamo asserire che le soluzioni open source e altre piattaforme commerciali come Confluence possono essere alternative valide solo in casi specifici: quando c’è un'esigenza molto focalizzata, o se l'azienda preferisce intervenire in modo massiccio sul codice sorgente.
Nel resto dei casi, SharePoint rimane la scelta più solida per chi vuole un sistema di gestione documentale e collaborazione integrato, costantemente aggiornato e capace di garantire la migliore sicurezza dei dati aziendali.
E con il sostegno del team di intranet.ai, anche chi non dispone di competenze interne può adottare con successo questa incredibile piattaforma, beneficiando appieno delle sue funzionalità.
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Giuseppe Marchi
Microsoft MVP per SharePoint e Microsoft 365 dal 2010.
Giuseppe è il fondatore di intranet.ai e uno dei massimi esperti in Italia per tutto ciò che riguarda Microsoft 365. Da anni, aiuta le aziende a creare il proprio ambiente di lavoro digitale sul cloud di Microsoft, curando l'esperienza delle persone.
Organizza eventi mensili online per aggiornare i clienti sulle novità di Microsoft 365 e aiutarli a ottenere il massimo dal loro digital workplace.

FAQ su SharePoint e Confluence
Qual è la differenza principale tra SharePoint e Confluence?
La differenza principale riguarda la struttura e l’approccio delle due piattaforme. SharePoint è pensato per la gestione documentale, la creazione di portali aziendali e l'integrazione con Microsoft 365, mentre Confluence è una piattaforma wiki focalizzata sulla collaborazione tramite contenuti testuali e pagine strutturate.
Quale piattaforma è più adatta alla gestione documentale?
SharePoint è più adatto alla gestione di documenti complessi grazie al versioning avanzato, ai permessi granulari e alla classificazione tramite metadati. Confluence è più efficace per la produzione e la condivisione di contenuti testuali, ma meno indicato per l’archiviazione di file strutturati.
SharePoint è più difficile da usare rispetto a Confluence?
Confluence è generalmente più semplice da adottare, soprattutto per i team che lavorano su contenuti testuali. SharePoint offre una gamma di funzionalità più ampia, ma può richiedere maggiori competenze tecniche per configurazioni avanzate e personalizzazioni.
Confluence può essere usato per creare siti aziendali come SharePoint?
Confluence permette di creare spazi collaborativi e homepage per la documentazione, ma non offre le stesse funzionalità di SharePoint per la costruzione di intranet e portali aziendali completi, con layout personalizzati e web part interattive.
Con quali strumenti si integrano SharePoint e Confluence?
SharePoint si integra nativamente con gli strumenti Microsoft come Teams, OneDrive, Outlook e Power Platform. Confluence si integra invece con strumenti Atlassian come Jira, Trello e Bitbucket, oltre a supportare connettori per Slack.
Come funziona il versioning dei contenuti in SharePoint e Confluence?
SharePoint gestisce le versioni dei documenti in modo avanzato, permettendo controllo dettagliato sulle modifiche. Confluence conserva la cronologia delle pagine wiki, offrendo funzionalità utili per confrontare modifiche testuali, ma non gestisce i file nello stesso modo strutturato di SharePoint.
Come funziona il licensing per SharePoint e Confluence?
SharePoint è incluso nei piani Microsoft 365, rendendolo vantaggioso per chi già utilizza la suite. Confluence offre un piano gratuito fino a 10 utenti e piani a pagamento con funzionalità crescenti, a seconda delle esigenze aziendali.
Quando conviene migrare da Confluence a SharePoint?
La migrazione è consigliata quando si vuole unificare la gestione dei contenuti all’interno dell’ecosistema Microsoft 365, oppure quando si hanno esigenze di sicurezza, compliance e automazione più avanzate.
La migrazione da Confluence a SharePoint è complicata?
La migrazione può essere complessa a causa delle differenze nella gestione di permessi, struttura e allegati. È consigliabile usare strumenti come ShareGate o AvePoint Fly per mantenere coerenza e ridurre il rischio di perdita dati.
Le soluzioni open source possono sostituire SharePoint o Confluence?
Le alternative open source possono essere valide per esigenze molto specifiche o per budget limitati, ma richiedono un alto livello di competenza tecnica. SharePoint garantisce aggiornamenti costanti, maggiore sicurezza e un’integrazione perfetta con Microsoft 365.
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